PG Paolo VI - il punto della situazione


L’inizio del nuovo anno pastorale 2019-2020 (settembre) è stato segnato dalla conferma del Coordinamento della nostra Pastorale Giovanile, strumento ideato e approvato durante la seconda parte dell’anno scorso.
Gli attuali membri del coordinamento sono: Suor Paola Lugli del Cenacolo Francescano (Santa Croce e San Paolo), Letizia Simonazzi e Davide Ronzoni (Gavassa) e Damiano Daviddi (Massenzatico), oltre al sottoscritto. Il Coordinamento da’ maggior stabilità e prospettiva alla struttura di pastorale giovanile che prende fortemente spunto dal progetto diocesano “Salì in una barca”. Il suo compito non è quello di comandare dall’alto il resto del popolo ma quello di orientare il cammino delle equipe, consegnare spunti di riflessione educativa, dare occasioni di formazione agli educatori, programmare l’anno pastorale.

Da qui si è deciso di alleggerire il numero delle riunioni di equipe rispetto all’anno precedente dando così valore a quanto emerso dalla verifica di fine anno 2018-2019 svoltasi a giugno. Ogni equipe educatori si ritroverà dunque circa 5 volte lungo il corso dell’anno con lo scopo di fare il punto della situazione sui cammini, approfondire i temi già decisi a inizio anno, formarsi per formare, coltivare un senso di comunità pastorale sotto la supervisione del sottoscritto. È nata l’euipe degli educatori che hanno iniziato a seguire i neocresimati e cresimandi, ovvero dei 2006 che poi l’anno prossimo diventerà equipe 2006-2007 secondo la logica di “Salì in una barca” di non estendere troppo le età dei ragazzi perché età diverse incorporano bisogni e domande diverse. Purtroppo non siamo ancora riusciti a trovare educatori che sostituiscano i catechisti di Santa Croce che, una volta portati i ragazzi alla Cresima (febbraio) dovrebbero progressivamente lasciare il posto.


I momenti di formazione per gli educatori (oltre a quelli offerti a livello diocesano) sono stati modulati in due incontri sulla parte spirituale guidati da Suor Paola Lugli, da tenersi in Avvento (avvenuto lo scorso 10 dicembre) e un in Quaresima (data ancora da stabilire). Durante ogni equipe invece una parte sarà dedicata alla formazione educativa guidata dal sottoscritto. Purtroppo non si riscontra una gran partecipazione anche se in crescita.

Non si è ancora trovati il pieno senso di comunione e di spirito di squadra, non solo fra parrocchie diverse ma talvolta anche all’interno della comunità stessa. Anche se di miglioramenti se ne sono visti, la strada rimane ancora lunga. Si fatica a uscire da logiche strette. Si fatica a spendere tempo ed energie fisiche e psichiche per allargare il giro, tessere reti, dividersi i compiti, condividere prassi, pregare insieme... tutti questi sarebbero piccoli-grandi segni di un discepolato che annuncia ed evangelizza nei modi di fare, nello stile di vivere la comunità, ancor prima che con le parole.Sono pnti a cui non si può rinunciare anche se al momento non hanno dato i risultati sperati.

A seconda delle età e del percorso, oltre agli incontri settimanali, sono state individute altre esperienze: il campeggio invernale, le esperienze estive e la settimana comunitaria. Non tutto è per tutti perché camminare significa fare un passo alla volta senza bruciare le tappe ma assaporando con gusto ogni tempo. Questo significa anche educare al desiderio e non al “tutto e subito”.

Difficoltosa è la questione della poca partecipazione ai ritiri di Avvento e Quaresima da parte dei ragazzi. Pur cambiando formula, alleggerendo la proposta, non si è visto aumentare il numero dei partecipanti. Anche questo non può essere un punto su cui si possa rinunciare perché sono momenti preziosi di spiritualità che alimentano una fede già molto sul filo del rasoio.

Tutte le iniziative e altri spunti di riflessioni vengono periodicamente pubblicati sui social e sul blog i quali però restano purtroppo ancora troppo ignorati dalla comunità forse non abituata o informata su questi mezzi di comunicazione. È un peccato, visto che si tratta di un utilizzo “profetico” di questi strumenti digitali. Lancio un appello affinché possano essere presi più in considerazione, perché ormai tutti ne abbiamo la capacità
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Ecco sinteticamente il punto della situazione che tiene insieme bisogni e sogni, limiti e desideri, terra e cielo. Chiediamo l’accompagnamento di tutti i fedeli della UP perché nella preghiera chiedano sempre più educatori ben disposti alla relazione con Dio e coi ragazzi che sono loro affidati. È l’attualizzazione di quando Gesù chiedeva di “pregare il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe”.

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