Essere presi per mano da Dio - il Vescovo Massimo ai giovani

Cari amici, questo è il primo di un paio di articoli sulla visita pastorale che il Vescovo Massimo ci ha appena regalato. Parto dall'incontro con gli adolescenti e i giovani cercando di dare una sintesi dell'intervento.

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Sabato 5 ottobre 2019

Domanda di Andrea (gruppo 2004-2005 di Gavassa)
Eccellenza, abbiamo riflettuto sulla questione di noi giovani e il nostro rapporto con la Fede, e siamo arrivati alla conclusione che ormai sono pochi i nostri coetanei che dimostrano un forte legame con essa. Lei che cosa metterebbe in campo per far avvicinare chi non crede alla Fede?
Metterei in campo persone che credono. La Fede è essere presi per mano da Dio per condurci nella vita: è un rapporto personale con Gesù e un rapporto con chi vuole seguire Gesù. Questi sono i due fuochi della Fede: il mio cammino personale e quello comunitario.
Se uno vive la Fede suscita domande nella vita degli altri: è più importante suscitare domande che dare risposte.

Domanda di Matilde (gruppo 2004-2005 di Gavassa)
Eccellenza, l'anno scorso tra i vari argomenti trattati abbiamo parlato di apprezzare se stessi per accettare ed amare gli altri allo stesso modo, consapevoli che senza l'accettazione di sé non si riesce ad accettare l'altro. Per fare ciò è importante credere nelle proprie capacità, sentirsi bene col proprio corpo, la propria mente e la propria anima. Non tutti sono però sicuri di quello che hanno, perciò le chiediamo come può aiutarci la Fede a credere in noi stessi?
E' una domanda importante. Oggi molti giovani sono già precocemente delusi dalla vita. Non è vero che non hai doti ma è come ritrovarsi chiuso in una gabbia.
La Fede può aiutarci molto perché innanzitutto ti fa sperimentare che sei voluto. Noi perdiamo autostima tutte le volte che capiamo di non essere desiderati. Se siamo qui, se esistiamo, è perché Qualcuno ci ha voluti: Dio. Ognuno di noi è una parola di Dio differente. Lassù Qualcuno ci ama e ci illumina sugli amori della nostra vita.
Tutte le volte che cadi ti tira su e di da la forza di ricominciare. Ecco il miracolo della vita: io potevo non esserci e invece ci sono. C'è un amore che mi precede e se mi ha voluto allora mi sta attendendo.

Domanda di Marta (educatrice del gruppo 2004 di Massenzatico)
Mi faccio portavoce dei ragazzi che vorrebbero sapere cosa ne pensi Lei riguardo il fenomeno della migrazione.
Difficile è capire oggi cosa stia accadendo, in ogni campo. Difficile perché più che mai interessi economici influenzano l'informazione. E' in atto un fenomeno migratorio recente che dal 2015 possiamo chiamare "la grande migrazione" di cui non possiamo calcolarne la portata e l'avvenire per  prossimi decenni.
Le cause del fenomeno sono legate a povertà e altre sono legate alle guerre. Le immigrazione dall'est (Siria, Pakistan, India) sono avvenute per cause di guerre interne, e il moto potrebbe ricominciare da un momento all'altro.
La migrazione dall'Africa ha diverse radici. L'impoverimento è in realtà una causa secondaria, che è dovuta alla corruzione perché di per sé l'Africa non si sta impoverendo, ma il contrario. Ci sono lotte fra tribù alimentate dal mercato delle armi. Vi è desertificazione che pare avanzare (anche se su questo argomento gli studiosi si dividono). A parere mio il grande cambiamento è stato dovuto alle tecnologie. Puoi vedere prima di andarci ciò che determinate agenzie ti mostrano dell'Europa: una promessa di vita migliore restando in contatto con la tua famiglia di origine. Ma i Tuareg prima, i campi di concentramento e i barconi poi ti rendono preda del mercato degli essere umani.
Ciò che si deve fare è
1. Lavorare coi paesi africani perché diminuisca il livello di menzogna delle agenzie: dire che l'Europa non è il paradiso terrestre.
2. Controllare gli itinerari di morte e creare canali sicuri per l'Europa
3. Prevedere una ridistribuzione dei migranti fra i vari paesi europei
4. Costruire itinerari di integrazione, dove alla base ci sia l'insegnamento della lingua italiana

Domanda di Licia (educatrice del gruppo 2004 di Massenzatico)
Cosa ne pensa della Scuola di musica e liturgia IDML di Reggio Emilia che dà a tanti ragazzi l'opportunità di imparare come poter animare le liturgie nelle proprie parrocchie in modo consapevole, anche nella scelta dei canti? Secondo Lei può essere un valido aiuto per le parrocchie? Può essere un aiuto per avvicinare i ragazzi alla Parola del Signore?
La musica è fondamentale per il gesto liturgico e allo stesso tempo diventa un modo per aiutare a incontrare la Fede. Questo però non è scontato ma dipende molto dal direttore del coro e dall'educatore. Dobbiamo eliminare le nostre manie di protagonismo fini a se stesse.






















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