Verso l'orizzonte della Risurrezione
Cari amici, oggi cominciamo il cammino quaresimale, ancora una volta, ancora un anno. Il Signore ci fa tornare sempre nel deserto della nostra vita non perché abbia gusto a vederci soffrire ma perché noi possiamo dare gusto alle nostre esistenze senza saltare le nostre ferite. Le ferite infatti hanno la capacità di diventare feritoie attraverso le quali lasciarsi amare innanzitutto da Dio. Ecco perché la Quaresima è un tempo di grazia e non di tristezza: Dio mi raggiunge nelle zone più buie ma chiede anche a me di passarci insieme a Lui. Ecco il Vangelo, ecco la Buona Notizia: la morte è stata vinta, ha trionfato la vita.
Papa Francesco, nel suo messaggio di quest'anno, ci invita a ricordare la bellezza di questo tempo di conversione. Certo di conversione, ma non conversione all'immagine del bravo ragazzo, del bravo padre di famiglia, della brava nonna, che in un qualche modo corriamo il rischio di pensare. Conversione a lasciarci amare da Lui così come siamo, così come sia. Solo lasciandoci amare allora saremo in grado di amare a nostra volta e far intravedere un pezzo del volto del più bello fra i figli dell'uomo. Convertirsi, infatti, è rivolgere il nostro volto verso il volto del Padre. Non è un gioco di parole ma di parole che ci mettono in gioco se siamo disposti a prenderle sul serio. Papa Francesco ci ricorda che "se non siamo protesi continuamente verso la Pasqua, verso l'orizzonte della Risurrezione, è chiaro che la logica del tutto e subito, dell'avere sempre di più finisce per imporsi."
Come pastorale giovanile della UP Paolo VI abbiamo scelto di iniziare la Quaresima vivendo insieme (per quanto possibile) la celebrazione delle Ceneri, un rito forse poco compreso e per il quale occorre un cammino tanto di comunità quanto personale, passo dopo passo. Rito che ci ricorda che valiamo per il semplice fatto che siamo e non per quanto siamo in grado di costruire, fare, esibire. Il Vangelo ci invita a fare l'elemosina, a pregare e a digiunare con un certo stile, lo stile del più piccolo del Regno dei Cieli, lo stile di chi ha compiuto la sua conversione perché vede il Padre suo all'opera, vede il Padre che vede nel segreto e che nel segreto lo ricompensa. Non un segreto da Servizi Segreti Internazionali ma un un segreto che dice di intimità, due cuori e una capanna per dirla alla Baci Perugina. Costruisci la capanna della tua relazione con Dio. In fin dei conti gli basta quella se pensiamo che a Natale al Figlio di Dio è bastata una mangiatoia.
Ai ragazzi, oltre agli incontri di gruppo che verteranno su tematiche maggiormente spirituali e di annuncio più esplicito, un percorso personale di preghiera incentrato sulla lettura e meditazione del Vangelo di ogni giorno, per famigliarizzare col Signore e diventare piano piano preghiera vivente, una Parola che riecheggia nel qui e ora, nell'intimo di una camera, nel gesto di solidarietà non sbandierato, nel trattenersi dall'avere tutto e subito.
Sabato 13 aprile parteciperemo alla gmg diocesana che si terrà quest'anno in Ghiara, promossa dal pastorale giovanile diocesana e che riprenderà in chiave pasquale il tema della gmg di Panama "Ecco sono la serva del Signore". Per i più grandi (annate 2001-2003) vivremo anche una settimana comunitaria fatta di quotidianità ma per gli educatori un'occasione grande per entrare nella vita dei ragazzi e èer seminare una Parola fatta di gesti, ascolti e...parole.
Concludo augurandovi un buon cammino verso Pasqua, perché possa essere per tutti una primavera dello Spirito, dell'anima e del corpo.
Ciri